Non si finirebbe mai di parlare di console Play Station perché è un argomento talmente vasto e interessante che è sempre piacevole da leggere. In questo sito ci sono parecchi articoli sui gioielli di casa Sony, perché la Play Station non è una sola ma sono tante. Oggi ci occuperemo genericamente di tutte, fin dalla prima che ha segnato la storia sino a quella ipertecnologica attesa con ansia da tutti i gamers. Cercheremo di dare a novizi ed esperti una panoramica esaustiva della console più usata di tutti i tempi, la Play Station.
La prima console Play Station: non buttarla!
Partiamo dall’inizio, ovvero il momento in cui gli ingegneri Sony hanno deciso di lanciarsi in un progetto innovativo. È interessante conoscere gli albori della storia della Play Station per capire quanto può valere oggi nell’ambito del collezionismo un pezzo d’epoca originale. Se per caso possiedi la prima console Play Station in ottimo stato o addirittura nuova e sigillata non buttarla via!
Conservala con cura come un oggetto prezioso che aumenterà di valore col trascorrere del tempo.
Play Station compie 25 anni
La storia della console Play Station nasce nel 1994, quando sugli scaffali dei grandi magazzini è comparsa la piattaforma che ha cambiato per sempre il modo di giocare alle console. L’innovativa Play Station aveva un design elegante ma soprattutto il supporto per inserire i compact disc, l’arma vincente che l’ha catapultata nell’Olimpo delle macchine da gioco con oltre 100 milioni di unità vendute in tutto il mondo.
Ovviamente non tutte le console Play Station hanno avuto lo stesso successo, ma cominciamo proprio dalla prima, uscita nel 1994 in Giappone e l’anno seguente in America e in Europa. Le unità vendute arrivano a quasi 103 milioni ed il gioco più diffuso Gran Turismo. Ma, a proposito di giochi, come non ricordare il mitico Ridge Racer oppure Naughty Dog, azienda diventata sinonimo della Play?
Non dimentichiamoci che la Play Station è stata la prima piattaforma a usare memory card esterne ed ha trasformato la cultura del videogioco nel mondo intero.
In Inghilterra c’erano dei locali che permettevano agli avventori di giocare con la console Play Station, un’iniziativa che si è estesa fino a riunire platee di gamers in sfide internazionali. L’idea di giocare a tre dimensioni, tanto comune oggi, in realtà l’hanno inventata gli ingegneri Sony nel 1994, con la creazione dei famosi quattro tasti direzionali: X significa si, il cerchio no, il triangolo il punto di vista e il quadrato il menu.
I nickname della Play Station e gli emulatori
La prima Play Station appartiene alla quinta generazione di console ed ha come dispositivo di controllo il DualShock. La console a 32 bit è stata prodotta fino al 2000, anno in cui è stata sostituita dalla PSOne, che è rimasta in vendita fino al 2006. Quest’ultima è una versione ridotta rispetto alla sorella maggiore, ma tecnicamente ha le stesse funzionalità.
Visto che abbiamo parlato di PSOne, che in realtà è il diminutivo di Play Station One, aggiungiamo altri sinonimi della prima versione di Play Station, ovvero PS1 o PSX.
Gli emulatori per computer sono stati veramente tanti ed uno dei più famosi si chiama ePSXe. Prima di arrivare a produrre la Play Station, Sony ha collaborato per un certo periodo con Nintendo per sviluppare una piattaforma per giocare in modo innovativo. La collaborazione è terminata perché Sony ha deciso di sviluppare una console con un proprio marchio usando, anziché il sistema a cartucce Nintendo, i CD-ROM.
I famosi backup dei giochi su CD
Nel corso degli anni vi sono state numerose diatribe tra Sony e Nintendo per accordarsi su cartucce, CD-ROM e relativi profitti sui giochi ed è stato nel 1993 che la partnership è stata definitivamente interrotta. La scelta del supporto di memorizzazione su CD-ROM si è rivelata un’arma vincente, ma anche a doppio taglio.
Grazie al basso costo dei CD vergini e alla relativa facilità di far leggere le copie di backup dei giochi originali alla piattaforma, si è sollevato un vespaio di polemiche.
Qualche maligno ha sostenuto che è stata la stessa Sony ad aver volutamente dotato la piattaforma di sistemi di sicurezza inadeguati. L’immensa diffusione di giochi non originali ha determinato in maniera fondamentale lo sviluppo della Play Station. Bastano un semplice masterizzatore per duplicare i propri CD originali facendone copie di sicurezza di backup e, con qualche semplice manovra tecnica, funzionano come quelli originali.
Naturalmente queste malignità sono sempre state smentite da Sony, difatti le console Play Station seguenti sono talmente blindate che è praticamente impossibile riuscire a farci girare giochi non originali. Il boom della prima Play Station si è avuto tra il 1999 e il 2000, proprio (o forse grazie) durante la bufera delle polemiche dei giochi masterizzati e diffusi su Internet.
The number one: PS2
Naturalmente, dopo più di 50 milioni di unità vendute, la Sony ha deciso di mettere sul mercato la Play Station 2, retro compatibile con tutti i giochi precedenti. Si tratta della piattaforma che in assoluto ha avuto più successo con quasi 158 milioni di vendite, sugli scaffali fisici e virtuali nel 2000 e dismessa ufficialmente nel 2013.
Alla grande popolarità ha contribuito il supporto per i giochi CD-ROM ma non solo, perché c’è anche il DVD rom.
Il gioco più diffuso è uno dei più belli della saga di ladri di auto: Grand Theft Auto: San Andreas. Il gamepad della PS2 è migliorato con la tecnologia DualShock 2, in base alla quale le funzioni di gioco sono determinate anche dalla forza di pressione su tasti e stick. Rispetto alla prima versione, questo joypad ha dei motori potenti ma più leggeri, pertanto la vibrazione si sente ancora di più e rende l’esperienza di gioco entusiasmante.
Il controller è stato uno dei migliori prodotti, anche perché è possibile usarlo su computer Windows. Rimanendo in ambito di controller, in seguito ne sono usciti due modelli sempre più sofisticati, il DualShock 3 e il DualShock 4, attualmente usato sull’ultima console.
La Play Station 2 è la piattaforma da gaming più venduta di tutti i tempi ed è stata presentata in numerose versioni, come del resto anche le altre.
Dal 2018 il supporto tecnico per la Play Station 2 e i servizi di riparazione non sono più attivi. Grazie alla retro compatibilità dei videogiochi con le piattaforme precedenti, il successo della seconda nata di casa Sony è stato planetario, complice anche il lettore DVD.
Console Play Station 3 e portatili
Arriviamo alla settima generazione di console nell’anno 2005, quando è stata presentata alla stampa la Play Station 3, detta anche PS3. È stata quella di minore successo, infatti fino ad oggi ha venduto circa 87 milioni di unità, sebbene dal punto di vista tecnologico sia avanzatissima.
Oltre a CD e DVD può leggere Blu-ray, SACD e HDD, ovvero dischi rigidi esterni. Ha numerosi dispositivi di controllo compresi quelli di movimento, altrimenti chiamati Play Station Move. Come abbiamo accennato nel paragrafo precedente, in questo caso il gamepad è l’innovativo DualShock 3 ed è possibile usufruire del Play Station Network, una piattaforma on-line in continua evoluzione.
Tramite essa si può giocare in multiplayer, comunicare con altri gamers, acquistare o noleggiare film e giochi nello Store e navigare su Internet.
Vi sono parecchie applicazioni gratuite ma alcune sono a pagamento, come per esempio la possibilità di vedere film o eventi sportivi. Nel gergo gaming il servizio on-line di Sony è chiamato PSN, acronimo di Play Station Network. I servizi a pagamento hanno costi contenuti e sono disponibili per tutte le piattaforme Sony, comprese quelle portatili.
Visto che ne abbiamo parlato, accenniamo a Play Station Vita, la console portatile prodotta dal 2011 al 2019. Grazie al gioco Minecraft ha venduto quasi 17 milioni di unità, per lasciare il posto all’attuale PS Vita, più piccola della precedente e con schermo LCD piuttosto che OLED.
Oggi e domani: la Play Station non finirà mai
Sebbene la storia delle console Play Station non si possa esaurire in un solo articolo, cerchiamo di riassumere il meglio dell’ultima piattaforma uscita. La Play Station 4, presentata alla stampa nel 2013, probabilmente batterà il record della Play Station 2, perché è ancora nei negozi e si attesta sui 103 milioni di unità vendute.
Anche in questo caso Sony ha sfruttato la popolarità del gioco Grand Theft Auto versione cinque e aumentato i dispositivi di controllo. La console Play Station 4 si può comandare anche tramite smartphone e tablet oltre all’ultimo joypad DualShock 4.
I servizi on-line sono aumentati e non hanno praticamente più confini, perché includono anche i social network e la possibilità di connettersi a quelli gratis e a pagamento presenti in rete che funzionano con sistemi operativi iOS e Android. Attualmente si tratta della console Play Station più evoluta di tutte, ma attenzione, perché è in progetto la Play Station 5, già presentata all’ultimo E3 di Los Angeles.