A seconda del momento dell’anno e dell’età di una persona, una console è tra i regali più graditi. È impossibile che non venga apprezzata, perché giocarci è un passatempo rilassante e coinvolgente per tutti.
Bambini e ragazzi oggi non ricevono più bambole o macchinine ma console adatte alla loro età. Alcune sono perfino educative, insegnano ai più piccini a parlare e riconoscere gli oggetti.
Rimanendo nell’ambito del gioco, oggi gli sviluppatori sono in grado di creare una realtà virtuale impressionante anche con le piattaforme più piccole. Molto spesso si vedono persone che combattono la noia in treno o durante le attese in qualche ufficio giocando alla console. Come dici? Giocano col telefonino? Non credere, perché per certi aspetti gli smartphone non sono ancora arrivati ai livelli qualitativi delle console.
La battaglia è più che mai accesa, infatti vi abbiamo dedicato una FAQ poco più avanti. Il paragone va fatto con le console portatili, perché esistono parecchi tipi di piattaforme da gioco, specificate in un altro paragrafo. Rispondendo alla questione, una console serve a tantissime cose, ne elenchiamo le più comuni:
- Rilassarsi in casa quando non c’è niente alla televisione
- Continuare la sfida in multiplayer alla fermata dell’autobus o in fila dal dottore
- Vincere tanti soldi ai tornei di e-games
- Fare un regalo gradito
- Avere la possibilità di regali futuri con giochi adatti alla console
- Divertirsi in gruppo con il multiplayer
- Sentirsi meno soli quando non c’è nessuno con cui uscire
- Imparare cose utili con giochi educativi
- Sfogare la propria rabbia alla fine di una giornata no
- Isolarsi dal resto della famiglia per stare un po’ in pace
È interessante conoscere la storia delle console da gioco, perché è strettamente legata al mondo del collezionismo, assai fiorente e remunerativo. Questo non è l’unico motivo, sapere il percorso che hanno avuto certe piattaforme dall’inizio del proprio sviluppo con l’evolversi della tecnologia è utile per apprezzarle meglio.
Una volta esistevano le sale giochi e si può dire che le console sono state inventate sulla base dei famosi cabinati che funzionavano con 100 lire.
In questa sede ci occuperemo solamente di console casalinghe, sebbene molti collezionisti abbiano i cabinati originali o li costruiscano artigianalmente. Per certi aspetti le console delle sale giochi e quelle di casa si assomigliano, perché quelle private sono nate proprio sulla scia di quelle pubbliche.
Le prime uscite permettevano di giocare solamente con pochi giochi già implementati all’interno. I collezionisti le cercano con grande interesse definendole console dedicate. Occasionalmente vengono prodotte ancora oggi, sebbene il tipo più usato sia con i giochi su supporti di memorizzazione di vario tipo.
La prima console nata nel 1972 in America si chiamava Magnavox Odissey ed è stata elaborata su un progetto degli anni ’60. Dopo pochi mesi Atari ha sconvolto il mondo con l’uscita di Pong, un gioco storico che simulava il ping-pong sulla televisione. In quegli anni Atari era la numero uno sul mercato, con il modello 2600, vero e proprio oggetto di culto anche grazie al videogioco Pac Man.
Era il 1977 e aveva preso il via il mercato delle console casalinghe. Negli anni ’80 ha tenuto banco il Nintendo Entertainment System (NES) con Super Mario Bros e nel 1994 è arrivata la PlayStation. Nel 2001 anche Microsoft si è lanciata sul mercato con la Xbox e Nintendo ha continuato con le console portatili. Quella che sinora ha avuto maggior successo è Wii, uscita nel 2006.
Solo ed esclusivamente nel caso in cui occorra far spazio oppure non vadano più. Una console funzionante e tenuta bene non perde valore e si può rivendere senza problemi. I giochi sono molto spesso retro compatibili e il servizio di assistenza dura per molti anni dalla dismissione della piattaforma.
I fanatici dei video giochi che vogliono sempre gli ultimissimi prodotti usciti sul mercato possono intascare qualche soldo rivendendo una console vecchia ma non troppo ad altri utenti meno esigenti.
Le aziende producono nuovi articoli con una certa frequenza facendo leva sulla brama di novità che hanno in tanti. A volte le nuove uscite hanno poche differenze rispetto a quelle precedenti, oppure hanno caratteristiche particolari apprezzate da pochi eletti. Ad esempio in occasione del 20º anniversario la PlayStation ha prodotto un modello esclusivo identico all’originale ma in edizione limitata. A livello pratico non serve a niente, ma per chi è appassionato ha un valore inestimabile.
Le console usate sono molto ricercate da chi ha pochi soldi a disposizione ma si vuol divertire col gaming. Talvolta si trovano in vendita con molti giochi inclusi. Piuttosto che buttare via una console è meglio cercare di venderla su Internet o in qualche mercatino dell’usato, ma solo nel caso in cui non sia molto vecchia.
Quando si supera un certo periodo, proprio come per le auto, le console diventano d’epoca e accendono l’interesse dei collezionisti. Si tratta di un mondo a parte al quale dedicheremo la prossima domanda, perché è talmente variegato e interessante che merita la dovuta attenzione. Ripetiamo comunque che le console vecchie non vanno buttate ma riparate se non funzionano più, oppure vendute per fare qualche soldo in modo da comprarne un’altra più moderna.
Entriamo rapidamente in una nicchia di mercato elitaria, della quale ha senso parlare solamente per dovere d’informazione. Chi vuole avere un panorama esaustivo sul mondo delle console moderne non ha interesse ad acquistarne una solamente perché è un modello raro degli anni ’70. L’informazione è utile qualora si possegga una console vintage in ottime condizioni ma non si sappia che farsene.
Per un collezionista un oggetto che occupa spazio in cantina da tanti anni può avere un valore eccezionale!
Ed ecco che spunta un altro motivo per il quale una console non va mai buttata via: se funziona perfettamente, è originale nella sua scatola, ben tenuta e prodotta in edizione limitata, ci si possono fare migliaia di euro.
La già citata Atari 2600 ricondizionata dal venditore perfettamente funzionante e in buono stato vale 500 euro. Una piattaforma usata non ricondizionata, comprensiva di giochi originali cult come Pac Man, Asteroids e Space Invaders, non si trova a meno di 600 euro. A questo proposito bisogna dire che alcuni giochi rari ed introvabili superano i 1000 euro ed esistono console che ne costano più di 4000. Quali?
Un rarissimo Nintendo Game Boy DMG-01 Kiosk Store Display vale tra i 5000 e i 6000 euro. Per avere un Game Boy primo modello comprensivo del gioco Tetris ci sono persone disposte a spendere 3000 euro.
Vogliamo arrivare a tempi più recenti e dire quanto vale una PlayStation in edizione 20º anniversario nuova incellofanata? Ne sono stati prodotti solo 12.300 esemplari in tutto il mondo e ha un prezzo medio di 6000 euro.
Per coloro che amano i vecchi giochi di una volta, generalmente chiamati arcade, c’è un’alternativa più economica rispetto all’acquisto di un pezzo d’epoca: le retro console. Per definire la passione dei videogiochi del passato si usa il termine retro gaming. In questa categoria di console ci sono quelle che appartengono a due o più generazioni passate rispetto a quella corrente.
Esiste la possibilità di usare vecchi giochi con macchine che non li supportano più usando degli emulatori, componenti che replicano le funzioni di un sistema su un altro.
In ambito di console si tratta di usare una piattaforma moderna e riuscire a giocarci con titoli non compatibili. Senza entrare troppo nel dettaglio degli emulatori, è necessario sapere che si usano molto anche nei computer, ad esempio per emulare Linux su sistema operativo Windows. Per il gaming esistono gli emulatori di console che si usano sui PC, ma chiudiamo la parentesi e torniamo alle retro console.
Ci sono appassionati collezionisti molto abili dal punto di vista tecnologico che sono in grado di ricostruire perfettamente le console degli anni ’70 e ’80. Magari non saranno originali, ma hanno esattamente le stesse funzioni di quelle che si trovavano nelle sale giochi. I titoli arcade dei cabinati sono ancora giocabili grazie a qualche piccola manovra o acquisto mirato.
Se fai parte della categoria di persone che non ha tempo da dedicare al bricolage, prendi in considerazione l’idea di acquistare una retro console già pronta. Si trovano in vendita a prezzi accessibili, sia nei negozi fisici che su Internet. Il retrogaming è stato consacrato ufficialmente da poco tempo, con l’uscita sul mercato di vecchie console a 8 bit su televisori Full HD.
In questo modo i collezionisti che vantano librerie di retro games sterminate possono divertirsi sulle TV moderne. Il fenomeno non accenna a diminuire ed esiste una vera e propria categoria di console chiamata retro console. Basta fare una ricerca su Internet per rendersi conto che i maggiori distributori di articoli elettronici ed informatici ne hanno in quantità.
Sulla scia di questo successo tante major hanno riproposto sul mercato vecchie glorie del passato modernizzate. Sono console con giochi pre caricati che vanno collegate alla televisione per riprovare il brivido di quando si andava in sala giochi. Troveranno soddisfazione anche i più giovani che non hanno conosciuto questi ambienti ma solamente i computer, perché alcuni games sono più avvincenti e fantasiosi di tanti più moderni.
Il mondo delle retro console è abbastanza ampio da meritarsi un altro paragrafo. Oltre alle rivisitazioni di piattaforme storiche Atari o Sega, immesse sul mercato esattamente simili a quelle di una volta, ci sono quelle nuove che incorporano tanti giochi di un tempo in un solo apparecchio.
I nostalgici si potranno divertire con centinaia di titoli semplicemente collegando una retro console alla televisione e rivivere i fasti di Pac Man e Super Mario.
Esistono anche retro console portatili di marche poco note, perché bisogna sottolineare che oltre ai grandi nomi, ve ne sono tantissimi misconosciuti di ottima qualità. Le piattaforme portatili hanno forme diverse e le più simpatiche sono le cosiddette retro machine arcade. Si tratta di cabinati in miniatura con tanto di joystick e pulsanti che riproducono la forma e le funzionalità di quelli che si trovavano in sala giochi.
Hanno un prezzo decisamente basso e funzionano a batterie, però la qualità video non è davvero buona considerando le minuscole dimensioni. Una qualità leggermente superiore ce l’hanno le console senza nome portatili con la classica forma che sta in palmo di mano. Anche qui vi sono i giochi di un tempo, ma il display è più ampio ed ha una risoluzione migliore. A bordo sono installati decine di titoli classici a 8 bit e alcune si possono collegare alla televisione.
Sono comode perché si portano in giro e si possono usare ovunque, tuttavia, a parte la soddisfazione di rivedere vecchi giochi magari usati da bambini offrono poco altro. Bisogna dire che è molto interessante il prezzo, decisamente basso e assai inferiore a quello delle console tradizionali. Anche in quelle tradizionali si possono far girare titoli vintage grazie ad un simulatore o emulatore.
Non è possibile dare una risposta esatta a questa domanda perché nessuno le ha mai contate. Ogni anno ne escono di nuove, alcune dalle forme davvero originali e innovative. Bisogna dire che nel corso degli anni non tutte le piattaforme hanno avuto successo e alcune sono state ritirate dal mercato dopo pochi mesi.
Cercando di riassumere al massimo, si può affermare che le principali categorie di console appartengono a tre macro gruppi: quelle fisse che si collegano alla TV, quelle che si portano in giro e infine quelle che possono svolgere entrambe le funzioni.
Dedicheremo una FAQ ad ogni tipologia, perché non si può esaurire la risposta in un solo paragrafo. Sotto a queste macro categorie ne esistono altre, ma ha poco senso elencarle se non a scopo funzionale. Chi desidera una console di alto livello che offra prestazioni eccellenti in un ambiente chiuso deve optare per una console fissa.
Sono le più potenti ed offrono un’immersione completa nella realtà virtuale. Con queste si fanno i tornei e si rimane incollati alla televisione a nottate intere. Sono le migliori sulla piazza ma anche le più costose, però non si possono spostare. Volendo si può portare il gamepad a casa di amici oppure collegarne altri alla propria piattaforma per giocare in compagnia.
Spostare una console che occupa un certo spazio ed ha bisogno di tanti cavi per funzionare è veramente complicato. Chi vuole riempire del tempo libero in maniera divertente deve scegliere una console portatile, meno potente delle precedenti ma con l’indubbio vantaggio di stare in tasca.
Ci sono poi console che hanno l’esclusiva su alcuni giochi, perché anche questi ultimi sono determinanti nella scelta. Certi titoli storici hanno permesso alle piattaforme di avere successo perché sono usciti in bundle con esse. La maggior parte oggi si giocano con tutte le console, ma alcune aziende si tengono stretto il brevetto e se vuoi giocare con quel titolo devi comprare la loro piattaforma.
Alcune famose major del passato hanno gettato la spugna e si sono ritirate dal mercato delle console con l’espansione degli smartphone. Piuttosto che competere con oggetti molto più economici e in continuo sviluppo, hanno scelto di dedicarsi solamente alla produzione di videogiochi.
Oggi come oggi è praticamente impossibile vedere persone che non stiano attaccate allo smartphone, chattando su Facebook o giocando con le App. Qualcuno non sa neanche che questi oggetti misteriosi sono nati con lo scopo di telefonare e infatti nei più sofisticati è veramente molto difficile riuscire a fare una chiamata tradizionale.
I telefonini sono zeppi di icone di ogni genere e svolgono tutte le funzioni possibili immaginabili.
Sono concepiti per essere oggetti multiuso, fare fotografie, video, comunicare in tempo reale, lavorare e naturalmente giocare. Basta sedersi nella sala d’aspetto di un ufficio o salire sul tram per vedere che tutti stanno spippolando al cellulare per passare il tempo. Ma che cosa fanno tutte queste persone ipnotizzate da quel piccolo schermo? La maggior parte per l’appunto gioca ed ecco che il mercato delle applicazioni per gli smartphone ha avuto un boom eccezionale.
I giochi da fare al telefono sono sempre più sofisticati e divertenti, hanno prezzi bassi e una varietà che copre i gusti di persone di ogni età. Anche qui si possono ritrovare Pac Man & co., fare le parole crociate o i puzzle. C’è un particolare abbastanza importante però, perché è necessario avere la connessione Internet. Questo non accade con le console portatili, mediante le quali si può giocare senza necessità di spendere soldi in dati.
Sebbene i telefoni di ultima generazione abbiano una risoluzione impressionante, questa non sarà mai eguagliabile ad una console di alta qualità. Altro particolare determinante è la portabilità, impossibile con uno smartphone, a meno che non si usi un gamepad dove incastrarlo.
Pigiare le dita sul touchscreen rende impossibili giochi di avventura o sparatutto, pertanto occorre comunque un joypad adeguato. Le console invece sono leggere ed hanno tutti i comandi a portata di mano.
Dipende dalle proprie esigenze. Quelle fisse hanno i vantaggi già accennati nelle precedenti FAQ e sono le più potenti sul mercato. Hanno inoltre un parco titoli molto ampio e, con una televisione ad altissima risoluzione magari a schermo curvo, l’impressione di essere all’interno dell’azione sarà massima. Le più recenti implementano una tecnologia superlativa e c’è il rischio di rimanerne talmente affascinati da non volersi più staccare dalla TV.
Non si possono paragonare le due categorie, perché quelle fisse hanno uno scopo ben diverso da quelle portatili. Maneggevoli, leggere, multiuso e perfette compagne di viaggio, le console portatili non offrono certamente la potenza di quelle fisse.
Alcuni giochi, però, si possono fare solamente su queste e chi ama una certa saga sa bene che potrà giocarci esclusivamente sulla piattaforma di quella marca. La maggior parte dei gamers possiede sia piattaforme fisse che portatili, possibilmente che offrano lo stesso parco giochi. C’è una tale diversità da una console all’altra che è difficile fare un paragone, dato che ognuna è specializzata per una determinata fetta di pubblico.
Per i bambini sono consigliabili le console portatili, anche perché spesso hanno giochi adatti alla loro età. Questo fattore va tenuto in grande considerazione, non per niente vi sono titoli vietati ai minori di 18 anni. Difficilmente si trovano sulle console portatili, concepite soprattutto per i più piccoli. Qui ci sono anche giochi educativi e molto semplici per bambini di pochi anni.
Anche gli adulti amano le console portatili, soprattutto quelle con un parco titoli molto variegato come quando sono retro compatibili. Nel campo delle portatili vanno scelte queste ultime, dato che offrono la possibilità di usare vecchi giochi non più in produzione. I giochi si comprano anche usati a prezzo dimezzato, perciò è meglio una console retro compatibile che non retro compatibile.
Lo stesso discorso vale per le quelle fisse, sebbene siano praticamente tutte retro compatibili. Naturalmente stiamo parlando delle ultime uscite, perché con le console di una volta che funzionavano a cartucce si potranno trovare giochi solamente nei mercatini dell’usato o su ebay.
Le due aziende che dominano il mercato da anni sono Sony e Microsoft. Quasi tutte le console che sono uscite hanno avuto un successo strepitoso, merito anche dei giochi inclusi nella confezione. Ripetiamo ancora una volta che i giochi sono fondamentali per il successo di una piattaforma e le major più furbe non concedono alle altre la possibilità di usare titoli di grande successo.
Fortunatamente si tratta di casi rari, perlopiù su console portatili, per quel che riguarda le fisse ormai si gioca a tutto su tutte.
Sony detiene il primato della console più venduta di tutti i tempi che è la PlayStation 2. Probabilmente il podio sarà presto dell’ultima uscita PlayStation 4 che, dopo pochi anni dalla presentazione, ha già superato i 100 milioni di unità vendute. La PlayStation 2 è fuori produzione da un pezzo, mentre la PlayStation 4 si trova ancora in vendita e intende rimanerci a lungo. Sicuramente almeno fino a quando non uscirà la PlayStation 5, annunciata insieme alla Xbox Scarlett di Microsoft.
Microsoft si è lanciata nel mercato delle console dopo Sony, precisamente nel 2002, a differenza della prima PlayStation uscita nel 1994. Il grande successo lo ha avuto grazie al gioco in esclusiva Halo 2, giocabile anche sul computer. Lo sparatutto pubblicato da Microsoft ha battuto numerosi record vendendo milioni di copie in tutto il mondo.
Lo stesso discorso vale per la PlayStation 2, in bundle con Grand Theft Auto: San Andreas, uno dei titoli più venduti di sempre. Il successo della prima PlayStation è arrivato soprattutto grazie al gioco Gran Turismo, perciò si può ribadire senza tema di smentite che i giochi fanno la fortuna delle console.
Il mondo delle console portatili è veramente ampio se si considerano anche quelle meno conosciute. La pubblicità è l’anima del commercio e i brand investono moltissimo in questo settore. Nomi come Nintendo, PlayStation Vita, Game Boy, sono nelle orecchie di tutti quanti, ma non si tratta delle uniche piattaforme portable che ci sono state o sono tuttora in vendita.
Sicuramente Nintendo è attualmente la casa produttrice di console portatili con il fatturato più alto di tutte ed è in continua espansione. La sua ultima creatura è il Nintendo Switch, una rivoluzionaria piattaforma ibrida che dopo un paio d’anni è già nella classifica delle console fisse e portatili più vendute del mondo. Che dire poi del Wii e del mitico Nintendo 3DS?
Le migliori console portatili moderne sono senza dubbio firmate Nintendo. E la scelta non manca, perché abbiamo citato solamente le più conosciute.
Un fattore importante quando si sceglie una console portatile è la durata della batteria e anche in questo caso il brand nipponico non è secondo a nessuno. Vedere bene lo schermo è certamente un aspetto da non trascurare e il nuovo Nintendo 3DS ha un display di dimensioni doppie rispetto al precedente oltre all’alta risoluzione in 3D.
Altro fattore importante nelle console portatili è l’ergonomia, ma questa c’è un po’ in tutte, dal momento che hanno i pulsanti ai lati comodamente raggiungibili da pollici e indici. Tra le console portatili rientrano gli emulatori di cui abbiamo già parlato, che hanno spesso altre funzionalità. Ci si può ascoltare musica, vedere film, contenere file vari, ma non sempre sono costruiti con materiali resistenti. Spesso i pulsanti si usurano rapidamente o addirittura smettono di funzionare se vengono trattati con troppa veemenza.
Sono in molti a domandarsi come mai quando ci si riferisce ad una console viene citata anche la generazione. Si tratta di un modo per suddividere cronologicamente tutte le piattaforme uscite sul mercato, in base alle prestazioni e alla tecnologia usata. Oggi siamo arrivati alla nona generazione, che debutterà a breve con le nuove PlayStation 5 e Xbox Scarlett.
Ma andiamo a ritroso e cominciamo dalla prima, iniziata negli anni ’70 e resa famosa da Atari e il suo Pong. La seconda generazione di console è iniziata con i sistemi a cartuccia nel 1976 ed anche in questi anni era stata la casa giapponese a farla da padrone con lo storico Atari 2600.
I sistemi a cartuccia sono durati per parecchi anni, fino a quando non è esplosa l’età d’oro degli 8 bit con la terza generazione di console.
Stiamo parlando di piattaforme come NES e Amstrad GX4000, quest’ultimo venduto fino al 1991. Dopo l’era degli 8 bit è arrivata quella dei 16 bit con il Sega Mega Drive del 1988 e il Game Boy dell’anno successivo. La quinta generazione di console comprende quelle a 32 e 64 bit, tra cui l’Atari Jaguar del 1993 e la PlayStation uno del 1994. Anche il famoso Nintendo 64 appartiene alla quinta generazione di console.
Arriviamo alla sesta era dei 128 bit, quando è uscita la Xbox di Microsoft nel 2001. Della settima generazione fanno parte la Xbox 360 e la PlayStation Portable con le sue numerose varianti. L’Xbox 360 è del 2005 così come la prima versione di PSP, commercializzata con diversi modelli fino al 2011.
Ed eccoci giunti all’era in corso, l’ottava, caratterizzata dalla realtà virtuale ad altissima risoluzione in 4K. Il Nintendo 3DS del 2011 ne è il principale rappresentante e tra le console fisse fanno parte di questa generazione PlayStation 4 e Xbox One del 2013.
I tempi cambiano e con essi il modo di giocare dei gamers. Sebbene la maggior parte rimangano affezionati ai giochi fisici, ce n’è una discreta percentuale che è approdata ai giochi virtuali. Cerchiamo di capire di cosa si tratta e come funziona il nuovo metodo di gaming. Fino adesso i giochi si compravano su Internet o nei negozi fisici ricevendo un supporto come cartuccia, CD o DVD da inserire nella console.
Oggi si possono comprare anche in modo virtuale, iscrivendosi in apposite piattaforme on-line. La più conosciuta di tutte è Steam e offre numerosi vantaggi.
Si tratta di una forma di distribuzione digitale tramite la quale si possono acquistare software, giochi e film risparmiando parecchi soldi.
Quello che si desidera viene memorizzato su un supporto virtuale chiamato libreria. Il pagamento avviene tramite PayPal o carta di credito e per giocare basta registrarsi nel sito con le proprie credenziali e poi collegarsi con computer, console o Steam Box. La registrazione si fa seguendo un wizard molto semplice e l’accesso è vietato ai minori di 13 anni.
Una volta registrati ed entrati dentro alla piattaforma virtuale bisogna scaricare il client ufficiale adatto al proprio sistema operativo. La procedura può essere anche inversa, ossia scaricare prima il client e avviare la registrazione nel sito successivamente. Di certo non è possibile giocare senza essere registrati e/o senza avere il programma ufficiale.
Per scaricare e aggiungere contenuti basta scegliere la schermata giochi o software e cercare ciò che si desidera. Volendo vi sono anche versioni demo oppure completamente gratuite, mentre il reparto software è suddiviso in audio, sviluppo giochi, design, animazione e molte altre categorie.
Il futuro dei videogiochi non è del tutto incognito, perché saranno sicuramente molto più realistici rispetto ad oggi. Lo stesso discorso vale per le console, alcune già annunciate all’ultimo E3 di Los Angeles. Naturalmente le caratteristiche rimarranno segrete fino all’ultimo istante, tuttavia ci si dovranno aspettare performance superlative.
Alcune aziende hanno ventilato l’idea di formare partnership per realizzare console ancora più potenti mentre altre rimarranno fedeli alla propria filosofia di usare chip del solito marchio.
Le piattaforme del futuro sono nei cantieri di tutte le aziende video ludiche e c’è da sperare che la nuova generazione di GPU sia compatibile con i vecchi giochi. Microsoft potrebbe cambiare completamente chipset come ha fatto tra Xbox 360 e Xbox One e la nuova Scarlett avrà un’elaborazione grafica impressionante con una banda di memoria da 1 TB al secondo.
Altri particolari non sono emersi, ma per quel che riguarda la PlayStation 5 è sicuro che sarà retro compatibile con tutti i sistemi precedenti. Il futuro delle console è nello streaming, sulla scia delle piattaforme come Steam, usate da milioni di utenti tutti i giorni. Sarà su questo che punteranno le aziende per realizzare console del futuro più potenti e interattive.